[D: A cosa pensi?]
Al fatto che non c'è niente di più crudele di vedersi spogliati progressivamente della propria energia, delle proprie forze.
[D: Ricordi i versi di una poesia di Montale: "Libeccio sferza da anni le vecchie mura..."?]
Non la ricordo. Una volta Montanelli scrisse: "Ottone uomo di poche letture, che ha fatto buon uso di ciò che ha letto".
[D: E concordi?]
Pienamente. Non ho mai letto Proust. Quando una volta lo confessai, amabilmente, a un amico, lui mi guardò come fossi un animale strano.
[D: Leggere Proust non cambia la vita, ma forse un po' la migliora.]
Ah lo so, lo so. O almeno lo intuisco. Ma cosa avrei dovuto fare, iscrivermi al partito di coloro che dicono, e temo siano la gran parte, di aver letto questo o quel romanzo quando in cuor loro sanno che non è così?.
[D: Che cosa è l'onestà?]
Naturalmente è un fatto di etica, ma anche uno stile di vita, di coerenza con i propri punti di vista.
*** Piero OTTONE, 1924-2017, giornalista, direttore del Corriere della Sera negli anni 1972-1977, intervistato da Antonio Gnoli, Ottone: "Io, tra Buzzati, Pasolini e Montanelli, ma la mia vita l'ha cambiata il mare", 3 agosto 2014, qui
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