L'amico si sta lamentando.
«Non hai idea della gente che incontro facendo il mio lavoro di selezionatore. Eppure, non è che cerchiamo persone 'straordinarie'. Solo 'normali'. Di 'normale' intelligenza. Che sappiano analizzare le situazioni e prendere decisioni conseguenti. Senza tanti voli pindarici.»
L'altro si stupisce.
«Non mi dire che non ne trovi. Per quanto vedo, il problema è che invece prevale proprio la normalità. E' questo il guaio. Tutti ragionano dentro gli schemi. Non c'è creatività. Mancano voglia e capacità di pensare diversamente. Di scoprire vie originali. Di vedere le cose sotto un'altra luce. Francamente, mi pare che a inseguire la normalità si esageri. E' proprio il conformismo che ci soffoca. Nessuno che abbia un guizzo. Tutti come tante pecore. E' il pensiero unico a dominare.»
L'amico insiste:
«Sarà anche vero quello che tu dici. Ma ti assicuro che tante volte mi accontenterei di trovare solo una persona 'normale'. Oggi ci riempiamo la bocca di creatività, innovazione, pensiero laterale. Poi però il mondo va avanti soprattutto se osserviamo le regole di base, se seguiamo la logica, se usiamo la testa. Analizzare e capire, stare al contesto e decidere di conseguenza. Questo dovremmo fare di più e meglio. Non sempre è necessario uscire dagli schemi. Più spesso occorre stare dentro quelli che ci sono e saper risolvere i problemi che le situazioni pongono dall'interno: senza sognare soluzioni improbabili, che spesso sono soltanto fughe dalla realtà.»
L'altro si infervora.
«Ecco, è così che siamo al punto in cui siamo. Routine, grigiore, tradizione, conservatorismo. Con questo atteggiamento, sarà una frase fatta, ma 'non si va da nessuna parte': non costruiamo futuro, siamo passivi, ci accontentiamo del presente. Dobbiamo innovare, scoprire strade diverse, pensare cose che nessuno ha mai pensato. Fuori norma. Altro che normalità.»
L'amico ha un lampo.
«Vuoi che ti faccia un esempio? E' un test che qualche volta propongo ai candidati».
L'altro si mostra entusiasta.
«Sono tutto orecchi: mettimi alla prova».
L'amico comincia a raccontare
«Lo chiamo il 'test della normalità'. Serve appunto a capire chi ragiona secondo una logica 'normale' e chi no. Dico al candidato: "Immagini di trovarsi davanti a una vasca da bagno piena d'acqua. La deve svuotare. Le consegno un cucchiaio, una tazza e un secchio molto grande. Come procede"?
L'altro non si trattiene.
«Be', certo: una persona normale, in una situazione simile, è costretta a scegliere il secchio perché è lo strumento più grande. Non ha alternative. Ma è una scelta banale. Forse anche logica. Però senza creatività. E' un test che non dice nulla. E tu assumi gente come questa...?!»
L'amico sorride.
«No, non assumo gente come questa. Del resto ti ho detto: cerco persone normali. Come chi ad esempio, in questo caso, non abbia dubbi e subito decida, banalmente, di togliere il tappo alla vasca...».
*** Massimo Ferrario, Normalità, e creatività, 2017, per Mixtura - Rielaborazione creativa di uno spunto contenuto in un racconto diffuso anche in rete
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