domenica 5 marzo 2017

#MOSQUITO / Non giocate a fare i missionari (Carl Gustav Jung)

Avete mai sentito che dell’oro si sia messo a correre dietro alla gente?
L’oro è nascosto nelle fenditure della terra e se ne sta semplicemente lì ad aspettare: sarà sempre oro, e sarà sempre agognato. Se esiste qualcosa di veramente buono, allora sarà qualcosa di ricercato: è questa la caratteristica delle cose buone. E’ la montagna che va dal profeta, il profeta non va mai alla montagna. Se mai un profeta è stato visto andare alla montagna, bé, questo potrebbe voler dire che ha commesso un errore. Avrebbe fatto molto meglio a starsene a casa e a lasciare la montagna a se stessa.
Perciò tutto questo parlare di missioni e missionari è per via della fame, naturalmente.

Così, se c’è qualcuno che desidera “missionarizzare” il mondo e dire agli altri ciò che è giusto per loro, ciò significa che questo qualcuno è affamato e desidera riempirsi lo stomaco con i cadaveri di altre persone. Sono affamate le sue stesse idee, la sua stessa anima, e sono altre persone a dar nutrimento ai suoi pensieri e ai suoi appetiti, poiché lui non è in grado di farlo da sé.

Se scopri ciò che chiami una “verità”, dovresti esaminarla, dovresti provare a mangiarla. Se ti dà nutrimento è buona, ma se non ti sostenta adeguatamente e ritieni che ciò nonostante debba essere in grado di nutrire altre persone, allora è cattiva. Il vero test sta nel fatto che la tua verità dovrebbe esser buona per te. Non si avvicinerà neanche un cane ad annusarla, se non è in grado di dare alimento a te. Se non ne sei soddisfatto, se non ti va di gustarla per venti, cinquant’anni, o per tutta una vita, allora non è buona. (…)

Pertanto non giocate a fare i missionari. Non provate a nutrirvi dei beni degli altri. Lasciate che gli altri siano fedeli a se stessi e che si prendano cura della propria crescita in prima persona: che mangino pure da sé. Se sono soddisfatti, allora niente e nessuno dovrebbe disturbarli. Se non sono soddisfatti di ciò che posseggono, probabilmente cercheranno qualcosa di meglio, e se siete voi quelli che hanno questo qualcosa, sicuramente verranno da voi per riceverne una parte. (…)

Vedete, l’atteggiamento che si dovrebbe tenere in relazione al problema dell’individuazione è questo: al bando i missionari, le prediche e ogni tentativo di sottrarre con qualche espediente i bambini alle cure delle loro balie o le pecore ai loro pastori. Che se ne stiano con il pastore, è molto meglio. (…) Le pecore vogliono starsene con il pastore, perché altrimenti finiscono in bocca ai lupi. (…)

La gente mi accusa di avere un atteggiamento troppo neutro nei confronti delle convinzioni religiose, e questo perché dico che, se qualcuno vuole rimanersene nell’ovile della Chiesa Cattolica, lo si lasci pure lì. Molti vedono in tutto ciò una contraddizione, ma in realtà la contraddizione non esiste. Alcuni preferiscono venti gradi, altri ventidue. E perché no? Che li abbiano pure. Ad alcuni non piace mangiare carne, altri non possono farne a meno.

*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, Seminari sullo Zarathustra di Nietzsche, Vol 1, Bollati Boringhieri, 2011, segnalato da 'jungitalia', Dare l'aiuto al prossimo: l’illusione moderna. Non puoi intervenire sull’Altro, ma su di te, 2 gennaio 2016, qui


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