«Di molte persone si può affermare quanto vale per certi dipinti, cioè che la parte più preziosa è la cornice». La moglie di un mio amico si dilettava di pittura. Il marito, suo ammiratore e innamorato, inseriva quei dipinti in preziose cornici antiche. Durante una vacanza i ladri visitarono l'abitazione e al ritorno, allibiti, i coniugi trovarono per terra tutte le tele, naturalmente senza le cornici. Nella frase sopra citata Emile Cioran, l'ateo teologo di cui celebriamo quest'anno il centenario, sembra trasformare in metafora il mio apologo. Sì, molti sono tutto e solo cornice, cioè apparenza, esteriorità, vanità, finzione, illusione; sotto il vestito, niente. La regola capitale del successo è, soprattutto nell'era televisiva, l'apparire, il trucco, la superficie. Per dirla con un collega di Cioran, Gide, «in questo mondo l'importante è non aver mai l'aria di ciò che si è».
Ricordiamo, allora, che non è tutto oro quel che luccica, ma in verità neppure tutto quel che è oro luccica.
*** Gianfranco RAVASI, 1942, cardinale, biblista e teologo, La cornice, rubrica 'Breviario', 'domenica', supplemento a 'Il Sole 24 ore', 21 agosto 2011.
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