domenica 17 gennaio 2016

#LINK / Maternità surrogata, cosa dicono le donne (Monica Ricci Sargentini)

Pronunciare il suo nome in una delle agenzie che si occupa di gestazione per altri equivale a ricevere un’occhiataccia. Perché Brooke Lee Brown, 34 anni, è morta facendo figli per conto terzi. La donna, che viveva a Burley, in Idaho, era una surrogata di quelle che vengono definite seriali: aveva già avuto otto gravidanze, di cui cinque su commissione. Alla fine del 2014 si era concessa solo tre mesi di pausa prima di sottoporsi a un nuovo transfer per conto di una coppia spagnola. Purtroppo a pochi giorni dal parto programmato di due gemelli, lo scorso 8 ottobre, la placenta di Brooke si è rotta. Per lei e per i suoi bambini non c’è stato nulla da fare. (...)

*** Monica RICCI SARGENTINI, giornalista, Maternità surrogata. L’altruismo, i dubbi e il primo decesso. Parlano le donne che affittano l’utero, '27^ ora-Corriere della Sera', 2 gennaio 2016.

LINK, articolo integrale qui


In Mixtura 1 altro contributo di Monica Ricci Sargentini qui

2 commenti:

  1. 200.000 $ a prestazione! Adesso sappiamo qual' é il "target price" per un possibile "business development" dell' utero artificiale. E senza i patemi dell' umano, e con le economie di scala del "mass market" i prezzi non possono che scendere. Trovo vagamente agghiacciante tutto ció. Ed un sentore come d'orrore in questo mercimonio di carne e di sangue.

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  2. Il tema, come sappiamo, è complesso. E dire questo non è la solita comoda battuta per lavarsene le mani e non prendere posizione. Perché la posizione, per quanto mi riguarda, la prendo: e dico subito che anch'io ho provato disorientamento e inquietudine leggendo l'articolo.
    Credo che l'essere aperti ai 'nuovi diritti' non significhi dimenticare il senso del limite: etico, se non altro. E il fatto che ormai molto impossibile di ieri sia diventato oggi possibile non significa che tutto possa/debba essere fatto.
    Ancora una volta credo che solo un 'pensiero ostinatamente critico' possa darci una mano a orientarci nelle scelte, facendoci dire volta a volta i sì e i no che servono.

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