«Noi avevamo gli elementi per una grande storia fondante, ma ci sono stati alienati».
[D: Di quali elementi parla?]
«Della rivoluzione italiana. Quella che ebbe per protagonisti Mazzini e Garibaldi».
[D: Il Risorgimento?]
«Anche se lo usò per primo Mazzini, il termine Risorgimento non mi piace: fa parte di un'operazione di marketing dei Savoia. Preferisco "rivoluzione italiana". Abbiamo vie dedicate e piazze intitolate ai nostri eroi ma non ricordiamo neanche più chi sono. Gli americani hanno dedicato centinaia di film ai miti che fondarono la loro Nazione. E noi? Da noi è stata coltivata la smemoratezza. Abbiamo perso la memoria di tutti gli italiani che dalla Sicilia in su hanno lottato per l'Italia. È rimasta la retorica dei Savoia e di uno Stato in cui per cinquanta anni le decisioni sono state prese dal 2% di cittadini maschi adulti scelti per censo. Che Nazione può nascere se alla base ci sono solo gli interessi dei ricchi?».
[D: In Italia c'è stata anche la Resistenza. Mito fondante repubblicano.]
«È vero. Ma la Resistenza da Firenze in giù l'hanno sentita solo raccontare, non l'hanno vissuta. Non è la storia di tutta la Nazione». (...)
«Sono stato dentro Lotta Continua per molti anni. La mia generazioine ha avuto in dono dai padri molto tempo e la possibilità di istruirsi. E con quel tmpo che cosa ci abbiamo fatto? Lo abbiamo dissipato. Abbiamo fantasticato...
[D: La generazione del '68, la contestazione, la partecipazione, gli ascensori sodali m movimento...]
«Macché. Pensavamo di avere il mondo nelle nostre mani. E invece una parte di noi è morta, anche di eroina, un'altra parte è finita in galera, e un'altra ancora si è salvata per caso. Nessuno di quella generazione ha pensato di spargere almeno una briciola per i nostri figli.
[D: Lei ha scritto: «Strapparono i coglioni agli amatissimi figli e le ovaie alle dilettissime figlie».]
«Esatto. Hanno saccheggiato l'eredità dei loro padri e poi hanno impedito ai loro figli di diventare adulti, liberi».
[D: Come?]
«Costringendoli dentro un'immonda catasta di gadget a trastullarsi perché non rompessero i coglioni. E questo perché gli ex contestatori volevano mantenere, se non il potere, almeno l'illusione di una eterna giovinezza».
[D: Si tira fuori da queste responsabilità?]
«Non sono un maestro del tua culpa. So che ho delle colpe».
[D: Lei ha figli?]
«No, ma è come se ne avessi».
*** Maurizio MAGGIANI, scrittore, intervistato da Vittorio Zincone, "La generazione del 68 ha impedito ai figli di crescere", 'Sette', 25 settembre 2015.
Maurizio Maggiani, foto di Ornella Orlandini
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