mercoledì 11 novembre 2015

#SGUARDI POIETICI / Il bicchiere e la bottiglia (M. Ferrario)

Chi si è abituato 
a vedere il bicchiere mezzo pieno
ormai non lo sogna più 
tutto pieno
ma vede addirittura al suo posto 
una bottiglia:
ed è sbronzo come se 
se la fosse già bevuta.

E' l'effetto di quel vapore 
drogante
spacciato dai sacerdoti 
della felicità obbligatoria
che impongono in testa 
come unico pensiero
il pensiero fisso di un (non)pensiero
che sia sempre e solo positivo.

Come per ogni sbronza
- dopo -
potrebbe arrivare quel senso di 
tristezza 
sana e salutare
che si chiama 
ritorno alla realtà.

Ma quando la tristezza 
è detestata
perché è sentita patologica
e la realtà ha il limite 
di avere come limite
di essere  
semplicemente
realtà
urge continuare 
truffare: 
se stessi gli altri e la
realtà.

Per credere di stare meglio 
e spostare in là
- sempre più in là -
il momento 
in cui si starà 
peggio:
senza bottiglia e senza bicchiere,
soltanto con la
realtà. 

Accade quando non si vuole
- e neppure si sa più -
vedere il bicchiere
né mezzo pieno né mezzo vuoto
ma semplicemente
- realisticamente -
per quello che è:
a metà.

*** Massimo Ferrario, Il bicchiere e la bottiglia, inedito, per Mixtura

2 commenti:

  1. "Ma quando la tristezza
    è detestata
    perché è sentita patologica
    e la realtà ha il limite
    di avere come limite
    di essere
    semplicemente
    realtà
    urge continuare a
    truffare:
    se stessi gli altri e la
    realtà. "
    Questo verso da solo vale il prezzo del biglietto! Grazie Massimo!

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  2. Grazie Paolo.
    Ogni tanto, su certi temi, sapere di non essere soli aiuta.
    Anche per continuare, caparbiamente e 'in direzione contraria', a vedere il bicchiere e non la bottiglia pur sognando (magari, e più che legittimamente) la bottiglia.

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