Ed era proprio questo che gli piaceva: la semplicità. Nero e bianco. Nessuna zona grigia. Non capiva perché la gente dovesse sempre complicare le cose, stare lì a guardare le questioni da una prospettiva e poi dall’altra quando era tutto chiaro. Noi e gli altri. Era di quello che si trattava. Noi e gli altri. E se gli altri fossero rimasti al loro posto e si fossero fatti gli affari loro non ci sarebbero stati problemi. Invece insistevano a invadere il territorio altrui, a oltrepassare confini che avrebbero dovuto essere evidenti a tutti. Le differenze si vedevano a occhio nudo, cazzo! Bianco o giallo. Bianco o marrone. Bianco o l’orrendo colore nerastro che avevano quelli venuti dalle foreste africane più buie. Semplicissimo. Anche se, in effetti, ultimamente non era più così facile distinguere: era tutto rovinato, combinato, mescolato fino a formare un’accozzaglia irriconoscibile. Guardò gli amici stravaccati sulla panchina. Davvero poteva essere sicuro al cento per cento del sangue che scorreva nelle loro vene? Chissà cos’avevano combinato le sgualdrine delle loro famiglie. Magari c’era del sangue impuro anche nei suoi amici. Per rabbrividì.
https://it.wikipedia.org/wiki/Camilla_L%C3%A4ckberg
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