mercoledì 2 settembre 2015

#SENZA_TAGLI / Da Socrate a Mary Poppins (Marino Niola)

[Tendo a non 'sposorizzare' ciò che diffondo: perché credo che i contenuti, condivisi o no, debbano 'sponsorizzarsi da sé'.
Ma stavolta, per questo 'pezzo' breve di Marino Niola, faccio un'eccezione.
Perché l'articolo mi sembra 'perfetto'. 
E' una mia opinione, naturalmente: quindi contestabilissima. Ma io ci ritrovo considerazioni che, nel mio piccolo, vado sviluppando da anni.
Lo propongo in Mixtura perché, comunque la pensiamo (su Socrate, Mary Poppins, la mindfulness e il cambiamento del mondo), pensiamoci. 
Pensiamoci con qualche pensiero lungo, magari: più che con il solito pensiero corto... (mf)]

° ° °

Una volta pensavamo sempre a come cambiare il mondo. Oggi meditiamo su come cambiare noi stessi per adattarci al mondo. Che intanto si trasforma per conto suo, senza che noi possiamo farci granché. Forse è per questo senso di impotenza e di smarrimento crescente di fronte alla realtà, che si moltiplicano le cosiddette tecniche del sé. Sia quelle tradizionali, sia quelle nuove. Sia quelle materiali, sia quelle digitali. Dallo yoga alla mindfulness, dalla dinamica mentale al coaching. E la meditazione, da esercizio filosofico astratto, diventa una pratica concreta e una forma di wellness. Gestita dai guru del pensiero corto. Figlio rachitico del pensiero debole. Quello che non costruisce progetti a lungo termine. Né sol dell'avvenire e nemmeno realizzazione di sogni e ambizioni. Ma semplicemente ci propone formule infallibili per ottimizzare il nostro essere nel mondo. Dove per mondo si intende quell'eterno presente che è ormai l'orizzonte unico della nostra vita. Il nostro monolocale esistenziale.
Il risultato è il trionfo del counseling, del consulting e del tutoring. Che ci dicono come fare per sopravvivere al meglio in questa dimensione sempre più angusta, senza slanci e senza respiro. Allineati e coperti. Di più, omologati nel corpo e nella mente. Costretti e autocostretti a stare entro un'esistenza taglia 42. Che peraltro ci fa sentire oppressi.
E allora preferiamo essere sedati, coccolati, consolati. Normalizzati. Cerchiamo istruzioni per imparare ad accettare, senza grilli per la testa, quel che passa il convento. E mandare giù la pillola. Così l'antica pratica socratica del conosci te stesso diventa la ricetta di Mary Poppins.

*** Marino NIOLA, antropologo e saggista, Mary Poppins batte Socrate, e trionfa il pensiero corto, 'Il Venerdì', 28 agosto 2015

Sempre in Mixtura, 1 altro contributo di Marino Niola qui

Ancora in Mixtura, alcuni miei pensieri che rimandano all'articolo qui sopra li trovate qui e qui e qui

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