L’abbiamo già vissuta, questa storia, noi italiani. Vogliamo rileggere come andò a finire?
Prendiamo ‘La Stampa’ del 2 dicembre 1934 sul Duce:
«Il lunedì marcia. Egli percorre con gioia e senza sforzo apparente parecchi chilometri, ad un’andatura rapida e cadenzata qualunque sia il tempo. Io prendo una boccata d’aria vivificatrice - Egli dice - e nel tempo stesso mi avvicino alla natura. Io amo il cinguettio degli uccelli sugli alberi, lo scricchiolio dei ramoscelli che si rompono sotto i miei piedi, o anche la pioggia che mi inonda il viso o la neve che attutisce il mio passo. Il martedì è dedicato al nuoto. I moderni sistemi di nuoto sono conosciuti dal Duce che si tuffa con audacia in piscina e nel mare e termina volentieri la nuotata conversando nell’acqua con i suoi figli. Sulla sua motocicletta o sulle auto da corsa Egli divora il mercoledì le belle strade che si snodano nella campagna romana. Pilota pieno di audacia non ha mai avuto il minimo incidente e se qualche volta il mezzo meccanico lo tradisce, Mussolini non esita a ricercare lui stesso la causa del guasto senza preoccuparsi dell’olio o del grasso che sporcano le Sue mani. L’abilità di Mussolini nel cavalcare è ben nota. Il giovedì Egli salta tutti gli ostacoli con facilità da perfetto audace cavaliere. Il suo cavallo bianco, che Egli circonda di ogni cura e che è davvero focoso, sa comprendere l’affetto del Suo padrone nitrendo in modo significativo allorché sente la Sua voce. Due ore di volo e di motonautica occupano il venerdì e costituiscono la migliore ricreazione del Duce. Il sabato è consacrato a una lunga seduta di scherma, seguita da una di pugilato. Anche in ciò Mussolini prova che il suo corpo ha un’agilità sorprendente. Infine se talvolta la domenica accade al Capo del Governo di prendere un’ora di riposo complementare Egli non dimentica l’indispensabile educazione fisica...».
E’ questa la Stampa che qualcuno sogna?
*** Gian Antonio STELLA, giornalista e scrittore, Una settimana in libertà, ‘Magazine Corriere della Sera’, 18 giugno 2009.
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