Un discepolo, verso metà mattina, andò a bussare alla porta del Maestro.
«Chi è?», chiese il Maestro.
«Rinzo».
Il Maestro gli urlò di andarsene.
Rinzo andò via, sorpreso e senza capire.
Ritornò nel pomeriggio e bussò di nuovo alla porta, ma più timidamente.
«Chi è?», chiese il maestro.
«Rinzo».
Anche stavolta il Maestro gli urlò di andarsene.
Rinzo si avviò verso casa, molto rattristato e sconcertato.
Passò tutta la notte insonne, a soffrire e riflettere.
Perché il Maestro non l’aveva ricevuto? E perché era stato così sgarbato?
Il giorno dopo, all’alba, con gli occhi gonfi e il cuore incerto, andò per la terza volta a bussare alla porta del Maestro.
«Chi è?».
Rinzo stette zitto per qualche secondo. Stava per andarsene.
Il Maestro, con voce un po’ risentita, richiese: «Chi è?»
«Non lo so… sono confuso...», rispose con un fil di voce il discepolo.
«Ah, Rinzo, sei tu…!», disse il Maestro. «Spingi la porta, entra!».
*** Massimo Ferrario, Chi sei?, per Mixtura, 2013-2015 - Riscrittura di una famosa favola giapponese zen di autore ignoto, anche riportata da Jean-Claude Carrière, Il circolo dei cantastorie. Storie, storielle e leggende filosofiche del mondo intero, 1998, Garzanti, Milano, 1998.
Anche in 'labottegadelvasaio.net', con commenti, 7 maggio 2014, qui
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