lunedì 11 maggio 2015

#MOSQUITO / Tu, quando è l'hostess a insegnare il rispetto (Laura Re)

Io lavoro come assistente di volo, e professionalmente chiamo tutti ‘signore’ e ‘signora’. Porto sulla giacca una targhetta con il mio nome e cognome, e sempre più di frequente mi sento chiamare ‘Laura’ da passeggeri che non conosco e ai quali do del lei. «Vuole da bere, signore?», «Sì, Laura».
In questo caso il tu è gerarchico e umiliante per chi lo riceve, richiama un ottocentesco rapporto servo-padrone. 
Una volta un signore mi chiamò per la terza volta per nome da un capo all’altro della cabina, schioccando le dita. 
Cosi mi avvicinai e chiesi: «Scusi, signore, qual è il suo nome proprio?». 
La persona mi guardò perplessa. 
«Il suo nome di battesimo», sorrisi io. 
«Giovanni, perché?». 
«Dimmi, Giovanni, in che cosa posso aiutarti?». 

*** Laura RE, assistente di volo, lettera alla rubrica ‘lettere’, ‘la Repubblica’, 11 marzo 2004.

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