Chiunque dell’Aventino voglia ritornare, semplicemente tollerato, in quest’aula, deve solennemente e pubblicamente: primo, riconoscere il fatto compiuto della rivoluzione fascista, per cui una opposizione preconcetta è politicamente inutile, storicamente assurda, e può essere compresa soltanto da coloro che vivono al di là dei limiti dello Stato; secondo, riconoscere non meno pubblicamente e non meno solennemente che la nefanda campagna scandalistica dell’Aventino è miseramente fallita, perché non è mai esistita una questione morale che riguardasse il governo o il partito; terzo, scindere non meno solennemente e pubblicamente la propria responsabilità da coloro che oltre le frontiere continuano l’agitazione antifascista. Accettate ed eseguite queste condizioni, gli sbandati dell’Aventino possono sperare nella nostra tolleranza e rientrare in quest’aula. Senza l’accettazione e l’esecuzione di queste condizioni, sinché sarò a questo posto, e mi riprometto di starci per un pezzo, essi non rientreranno: né domani né mai.
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