Cose difficili da spiegare:
come fece il primo uomo a sapere che aveva fame, e sete?
E chiedi se sia lecito pensare che aver quella contezza
sia costato vittime innocenti.
E chiedi quale adulto avesse capito per poter insegnare,
e, se solo, a chi insegnasse?
Tu chiedi chi fu il primo dei primi.
E io non so rispondere.
Posso solo tentare di raccontarti che i millenni
e i millenni di millenni son stati attimi.
E crescerai senza percepire la brevità della tua
permanenza.
Per questo fai queste domande,
immaginando che all’uomo bastasse guardarsi intorno
vedere le bestie che spalancavano le fauci e ingoiavano
quanto con i denti, con le zanne, depezzavano.
Pensi che per questo capì come cibarsi.
Dici che capì la morte e la vita insieme.
Parti da te figlio, da quello che sei…
*** Marcello FOIS, 1960, Prologo, da L’infinito non finire, Einaudi, 2018, in 'ipoetisonovivi.com', 27 maggio 2019, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Fois
In Mixtura i contributi di Marcello Fois qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Fois
In Mixtura i contributi di Marcello Fois qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
Nessun commento:
Posta un commento