E poi succede che diventi grande.
Ma non è tipo che c'è un'età. C'è chi a trenta, chi a quaranta.
Chi a sei anni. E anche chi mai.
È quando, per amare te stesso, non hai più bisogno che qualcuno ti ami.
È quando lo vedi, se le cose non vanno per colpa tua, e se non vanno per colpa di qualcos'altro.
E quando sai che il qualcos'altro è molto, molto raro.
È quando capisci che non sei mica il solo, ad aver paura, a non sapere a volte dove sbattere la testa, o a sentirti ogni tanto più fuori posto di un pesce in una biblioteca.
Quando sai riconoscere quando è tutta scena, e ti basta poco per capire cosa è fumo e cosa arrosto.
Quando ti accorgi di tutti i chilometri di tempo che hai buttato nel cesso, facendo cose che non ti riguardavano: e decidi semplicemente che basta, adesso.
Quando, anche se puoi contare su qualcun altro, decidi di cavartela da solo.
Quando la smetti di giudicare gli altri: anche quelli che proprio non sopporti, anche quelli che ti hanno fatto del male.
Non è tipo che c'è un'età. C'è chi a trenta, chi a quaranta. Chi a sei anni. E anche chi mai.
È quando hai fatto almeno uno sbaglio grosso, gigantesco, irreparabile. E quando hai capito che, come ogni sbaglio, parla di te meglio delle cose che hai azzeccato.
Quando non hai più ansia di arrivare da qualche parte, ma solo voglia di viaggiare.
Quando non è più aspettare qualcuno che ti scelga, ma iniziare a scegliere.
Quando scopri che c'è qualcuno a cui vai bene così come sei, e impari a tenertelo stretto.
Quando almeno una volta hai perso tutto quello che avevi, ma proprio tutto. Cioè, non un pezzo, una parte: tutto. E poi ti sei svegliato, un giorno, e hai capito che se quel tutto non c'è più e tu ci sei ancora, allora non hai perso niente.
Non è tipo che c'è un'età. C'è chi a trenta, chi a quaranta. Chi a sei anni. E anche chi mai.
*** Enrico GALIANO, insegnante e scrittore, facebook, 16 maggio 2019, qui
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