con la bocca intagliata fra le rughe
come fessura sopra una corteccia.
Un fazzoletto nero e dentro un viso
che un tempo forse ha visto fame e fughe,
dove il sorriso ora ha fatto breccia.
Curvo sotto l'ingombro dei vestiti,
troppo pesanti per il caldo estivo,
un corpo indefinito e consumato
dal disamore e dagli sguardi ostili
che lento avanza solo perché è vivo,
che esiste solo perché l'ho guardato.
E serra una signora la borsa di Vuitton
e ancor di più le labbra, come un ghigno,
come se avesse visto Belzebú.
Si avvicina di un passo, sempre più.
La mano che alla bocca fa da scrigno
mentre sussurra "Brucerei i rom".
*** Sara FERRAGLIA, poeta, Rom, facebook, 18 maggio 2019, qui
disegno di Walter D'agostino
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