È molto curiosa la battaglia di chi oggi è contro il reddito minimo (universale o condizionato) perché «un reddito non basta, è il lavoro a dare dignità alla persona».
È curiosa non perché non abbia un suo fondamento - la questione è lunga, interessante e poco semplificabile - ma perché proviene dalla stessa parte che ha proprio svuotato il lavoro della sua dignità.
E lo ha fatto avvicinandolo ogni giorno di più alla schiavitù: riducendolo a chiamata, all'ora, a voucher, senza diritto alla malattia o alle ferie, telecontrollabile, demansionabile, ricattabile, sottopagabile, mobbizzabile, a cottimo - e licenziabile a uzzolo.
Prima avete svuotato il lavoro della dignità. Ora ci dite che il reddito minimo non si può fare perché è il lavoro a dare dignità.
Decidetevi. O vergognatevi.
*** Alessandro GILIOLI, giornalista e saggista, 'facebook', 28 febbraio 2017, qui
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