Ogni cosa contiene una possibilità di sviluppo. (…). L’intuzione è perciò la capacità di intuire anticipatamente ciò che al momento non è ancora visibile, le possibilità e le potenzialità future esistenti sullo sfondo di una situazione. (…).
L’intuizione per poter funzionare, per ricevere dall’inconscio qualche suggerimento, deve guardare le cose da lontano o in modo vago; deve socchiudere gli occhi e non analizzare i fatti troppo da vicino. Se una persona esamina le cose con troppa precisione, finisce con il focalizzarsi sui fatti, e allora il suggerimento non riesce a passare. Ecco perché l’intuizione tende a essere vaga e imprecisa. Accade spesso che il tipo intuitivo semini senza sapere di raccogliere i frutti. (..).
L’intuitivo è sempre quello che inventa, ma che alla fine, non ne ricava nulla. Quando invece è un po’ più equilibrato sa concedersi tempi di attesa e non si identifica con la funzione principale al punto da diventare completamente dissociato, allora avremo una persona capace di mettere in piedi qualcosa di nuovo in qualsiasi angolo di mondo si trovi.
*** Marie-Louise VON FRANZ, 1915-1998, psicologa analitica svizzera, allieva di Carl Gustav Jung, Tipologia psicologica, 1988, Edizioni Red, 2004, citato in 'cestarizaira', qui
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