a P. P. Pasolini
Lo sguardo d’avanguardia venne
dal passato da quella forza dei ruderi
nascosti sotto la polvere del degrado.
Quella forza arcaica viva nell’anima
amante della terra e dei mestieri
di sapienti mani contadine piene di terra
che trassero nutrimento con sudore
La forza di un giovane poeta
emergente seppe disperatamente
soffrire e gioire strappandosi dalla provincia
con l’arte estrema delle sue idee
Forza che gli parlò dentro, nel vagare
randagio senza meta, sulle strade
delle borgate abbandonate al vento
cercando nei giovani occhi
la solitudine del proprio riflesso.
Una forza corsara declamata
sbattendo in faccia la vacuità
di una borghesia ignorante
figlia gravida di un cattolicesimo
ipocrita al servizio dei poteri servili
La forza del poeta più moderno tra i moderni
intellettuale dissacrante senza pietà
asservì la rabbia d’un vissuto infernale
nella parodia del perbenismo
Non seppe tacere, non trovando pace
creò scandalose rappresentazioni
profetiche per scuotere coscienze
e rallentare l’inarrestabile declino
di un Paese senza memoria
Quello fu l’unico modo di vivere la sua vita
Una forza soppressa tragicamente
dalla mano oscura del conformismo
in quella notte s’accese la luce del futuro
grazie alla morte s’esprime più forte la vita
*** Francesco CASUSCELLI, La forza del passato, blog 'sospensioni molecolari', 9 novembre 2015, qui
Pier Paolo Pasolini, 1922-1975
https://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Paolo_Pasolini
https://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Paolo_Pasolini
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