Stanche, stressate, e preoccupate di non fare niente bene. Così appaiono le famiglie americane, nel nuovo studio appena pubblicato dal Pew Research Center.
Il problema principale è questo: il 46% dei figli cresce in famiglie dove tanto il padre, quanto la madre, lavorano a tempo pieno, e il 60% dove lavorano almeno part time. Nel 1970 erano solo il 31%. Questo significa che i genitori non hanno più tempo per fare tutto, e bene. Non stanno abbastanza con i figli, e quando lo fanno sono sempre stressati dal pensiero delle cose che restano da fare sul lavoro, o in casa. Quando lavorano, poi, non hanno la concentrazione necessaria a svolgere i loro compiti come vorrebbero. Guadagnano di più che in passato, grazie alla somma dei due redditi, ma questo è necessario per arrivare alla fine del mese, e non significa un tenore di vita migliore rispetto a quello delle generazioni precedenti, quando ogni mese arrivava in casa un solo stipendio.
Il 39% delle madri e il 50% dei padri si lamenta di non passare abbastanza tempo con i figli, e il problema è più grave per i genitori laureati, che nel 65% dei casi dicono di trovare difficile l’equilibrio tra le loro professioni e le famiglie.
La conclusione del Pew Center è chiara. Il mutamento avvenuto non è passeggero o superficiale, ma permanente. Il modo in cui funzionano le famiglie è cambiato, e quindi deve cambiare la società, offrendo i servizi indispensabili per andare avanti. Cose tipo il doposcuola o i permessi pagati devono diventare la norma, e sono solo l’inizio di una riforma radicale della società che rimetta in condizione le famiglie di sopravvivere.
*** Paolo MASTROLILLI, giornalista, Ricchi di soldi, poveri di tempo: i genitori americani vanno in tilt, 'lastampa.it', 6 novembre 2015, qui
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