[1] – Tiberio, 42 a.C.-37, imperatore romano
Era come una febbre che lo spingeva a usare una violenza da re barbaro su ragazzi di buona famiglia, eccitato non solo dalla bellezza dei corpi ma anche dalla loro purezza di adolescenti e dalla nobiltà dei loro antenati. Fu allora che nacquero i termini di ‘sellario’ e ‘spintria’ usati per indicare la natura ripugnante del rapporto e le molteplici forme di passività sessuale. Sovrintendevano degli schiavi con il compito di cercare e di scortare le vittime; c’erano doni per chi non si faceva pregare, mi-nacce per chi rifiutava.
*** Publio Cornelio TACITO, 55-120, storico, oratore e senatore romano, Annali VI, 1, citato da Corrado Augias, ‘lettere a Repubblica’, ‘la Repubblica’, 29 ottobre 2010. – (*) Tiberio, 42 a.C.-37, imperatore romano.
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[2] – Tiberio, 42 a.C.-37, imperatore romano
Fece anche arredare con divani un locale apposito, quale sede delle sue libidini segrete; lì dentro dopo essersi procurato in ogni dove greggi di ragazze e di invertiti, assieme a quegli inventori di accoppiamenti mostruosi... li faceva unire in triplice catena e li costringeva a prostituirsi tra di loro in ogni modo in sua presenza, allo scopo di rianimare, con il loro spettacolo, la sua virilità in declino.
*** Gaio SVETONIO, 70-126, scrittore biografo romano, Vite dei Cesari, XLIII, citato da Corrado Augias, ‘lettere a Repubblica’, ‘la Repubblica’, 29 ottobre 2010. - (*) Tiberio, 42 a.C.-37, imperatore romano.
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[3] – Eliogabalo, 202-222, imperatore romano
Vendeva direttamente o per mezzo dei suoi servi e dei suoi compagni di stra-vizi tutte le onorificenze, le cariche e i poteri; senza badare all’età, al censo e alla classe sociale ammetteva nell’ordine senatorio chi lo pagava meglio e secondo gli stessi criteri vendeva anche le varie cariche militari: da quella di ufficiale a quella di tribuno, di legato e di comandate, e perfino l’ufficio di procuratore e di segretario imperiale. Due aurighi, Protogene e Cordio, già suoi compagni in una corsa di carri, divennero i suoi confidenti personali e i suoi più intimi consiglieri, ma non si contano i personaggi più o meno infidi e viscidi che egli, attratto dalla loro bellezza, ammise nella sua cerchia di amici prendendoli dal teatro, dal circo o dall’arena…”
*** Isaac CASAUBON, 1559-1614, filologo franco-svizzero, curatore di Historia Augusta, biografie di imperatori romani scritte da autori vari nel periodo 138-284. Il pezzo è citato da Claudio Magris, in ‘Che tempo che fa’, Rai 3, 8 maggio 2011. – (**) Eliogabalo, 202-222, imperatore romano.
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