(...) Il punto è che, nei messaggi passati in questi giorni, l’associazione primaria è stata tra gli antagonisti e lo status privilegiato di “figli di papà”.
È vero, Rolex è stata menzionata come simbolo di questo status (il fatto che l’orologio fosse realmente un Rolex è peraltro da dimostrare), ma il fatto che questa associazione indiretta leda la reputazione del brand, aggiungendo all’etichetta di “ricchezza” quella di “violenza” è tutto da dimostrare.
La presa di posizione eclatante dell’azienda, in questo caso, sembra più un autogol, ottenendo l’effetto di porre l’accento proprio sulla correlazione che vuole rigettare. È come se l’azienda avesse acceso un faro su ciò che voleva evitare fosse pensato da tutti. (...)
*** Andrea BARCHIESI, fondatore e responsabile di Reputation Manager, consulente e saggista, Il caso Rolex e la reputazione come teoria di sistemi correlati. La presa di posizione verso No Expo potrebbe ledere all’immagine dell'azienda, 'SenzaFiltro', 13 maggio 2015
LINK, articolo integrale qui
Nessun commento:
Posta un commento