giovedì 7 maggio 2015

#EXLIBRIS #PEDAGOGIA / Fascismo e razzismo all'italiana

Gli indo-iranici, detti anche Ari o Ariani, erano un popolo forte, laborioso e guerriero, che in tempi lontanissimi si era stabilito alle sorgenti dell' Indo, (1) sopra uno dei più vasti altipiani (2) del mondo.
Quando la terra dov'esso abitava non bastò più ai bisogni alimentari dell'accresciuta popolazione, gli Ariani cominciarono a dilagare verso ovest, nelle ricche zone temperate del Mar Caspio e del Caucaso, dando origine alle razze bianche o caucasiche.

Emigrazioni
Una parte di questi popoli si spinse verso il Baltico ed il Mare del Nord, popolando le selvose e montane regioni Carpatiche, Sudetiche, Germaniche, Scandinave, formando così le razze teutoniche e anglo-sassoni, dette anche indo-germaniche.
Ma gli Ariani che si volsero verso gli Appennini, affacciandosi al Mediterraneo, si incontrarono con popoli intelligentissimi, cornei i Liguri, gli Umbri, i Tirreni, i Sanniti, i Sìculi, ai quali infusero il loro spirito ardimentoso, dando luogo ad antiche civiltà di cui rimangono ancora tracce e avanzi gloriosi.

Razza latina
Una sola però di queste civiltà poté resistere ai secoli: quella mediterranea o latina; formata e modellata da Roma, si può considerare come la più gloriosa della terra, perché ebbe dominio sulle altre razze. Dal Mediterraneo partirono i primi grandi navigatori: gli italiani Caboto, Colombo, Vespucci, Pigafetta e Pancaldo; i portoghesi Magellano, Bartolomeo Diaz, Vasco de Gama; gli spagnoli Cortez, Pizzarro, Mendoza ed altri. E soprattutto italiani furono i grandi esploratori terrestri come Niccolo, Maffeo e Marco Polo. Solamente più tardi, ammaestrati dall'esperienza latina, si mossero gli inglesi, i francesi e gli olandesi, armando le loro flotte e conquistando immensi imperi coloniali.

Gli ebrei
Ma fra i nuovi conquistatori si era mescolata la razza giudaica, disseminata lungo le rive del Golfo Persico e sulle coste dell'Arabia, dispersa poi lontano dalla patria d'origine, quasi per maledizione di Dio, e astutamente infiltratasi nelle patrie degli Ariani. Essa aveva inoculato nei popoli nordici uno spirito nuovo fatto di mercantilismo e di sete di guadagno, uno spirito che mirava unicamente ad accaparrarsi le maggiori ricchezze della terra.
L'Italia di Mussolini, erede della gloriosa civiltà romana, non poteva rimanere inerte davanti a questa associazione di interessi affaristici, seminatrice di discordie, nemica di ogni idealità. 
Roma reagì con prontezza e provvide a preservare la nobile stirpe italiana da ogni pericolo di contaminazione ebraica e di altre razze inferiori.
Dopo la conquista dell'Impero venne bandita, ad esempio, una severa crociata contro il pericolo della mescolanza fra la nostra razza e quella africana (meticciato). I popoli superiori non debbono avere vincoli di sangue con i popoli assoggettati, per non venir meno a un'alta missione di civiltà, per non subire menomazioni di prestigio e per non porre in pericolo la purezza della propria razza.

*** Luigi Rinaldi, Il libro della quinta classe. Letture, La Libreria dello Stato, 1940, XVIII era fascista, con illustrazioni di Bepi Fabiano, ristampa anastatica con introduzione di Mario Isnenghi, supplemento a 'Storia Illustrata', settembre 1985. - (1) Fiume dell'Asia meridionale; nasce nell'altipiano del Tibet a 6500 metri d'altezza. - (2) L'altipiano del Tibet è lungo 2600 chilometri e largo 1250.

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Ovviamente, il testo, essendo obbligatorio e rivolto a tutte le quinte classi del Regno, «è rimasto per mesi nelle cartelle e sui banchi di scuola di tutti gli italiani che sono andati a scuola fra il 1930 e il 1945» (M. Isnenghi).
Cioè: per 15 anni questa è stata la pedagogia razzista 'inculcata' agli italiani. (mf)



Bepi FABIANO, 1883-1962
illustratore, disegnatore, caricaturista, pittore

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