la luce che guidava più non guida
siamo persone – dite – e non mercati
questo di certo non è tempo di poesia
vorrei recare a voi altri messaggi
con pane e vino e meno plusvalore.
Fratelli miei che in questa brutta ora
non vi rimane neppur la fantasia
di sognare altri tempi e altri lidi
come Antonio a Alessandria dico addio
disordine di un mondo sì mutato
sì diverso da quel che si voleva.
Forse stanno crocifiggendo Iddio
in questo regno dove tutto è soldi
fratelli miei senza valore aggiunto
prega per noi Signora dell’Agonia
fratelli miei a cui tutto è negato
vi porti forse un nuovo giorno la poesia.
Prega per noi Signora degli Afflitti
ogni giorno in terra naufragati
mano invisibile ci ha qui proscritti
in noi stessi perduti e accerchiati
vengano a noi i versi mai scritti
fratelli umani che non siete mercati.
Manuel ALEGRE, 1936, poeta, scrittore, politico portoghese, Ballata degli afflitti, traduzione di Sandra Bagno, in ‘Dire poesia’, 22 maggio 2012, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Manuel_AlegreAnche in 'losguardopoIetico', n. 223, 26 novembre 2013
dal web, steffaltervista.org
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