martedì 5 aprile 2016

#RITAGLI / Referendum, caffeina civile (Erri De Luca)

(...) [D: Il governo italiano, intanto, è alle prese con le dimissioni di Guidi, coinvolta in un chiaro conflitto d’interessi per una concessione ad una società petrolifera prossima al proprio compagno, ora indagato. Una ragione in più per battersi per il referendum contro le trivelle del prossimo 17 aprile?]
Il malaffare Guidi non è un episodio isolato, ma la prassi: interessi privati in pubblico servizio con l'aggravante del danno alla salute e all'economia di una comunità. Il personale politico al potere è regolarmente corrotto e se ne infischia delle conseguenze. Le dimissioni preparano a nuovi incarichi e non all'esilio. Il 17 aprile si va a riscattare la nostra cittadinanza contro la riduzione a sudditi del satrapo di turno. Si va a riempire le urne di Sì per affermare la nostra sovranità sul mare, sui fondali, sulle coste e sull'economia della bellezza, nostra irripetibile fonte di reddito e di credito. 

[D: Il giurista Stefano Rodotà: "Con l'attacco frontale ai referendum Renzi prosegue sulla strada della passivizzazione dei cittadini". Lei è d’accordo? Viviamo un’era di democrazie incompiute?] 
Al governo serve un’astensione totale dei cittadini, una rinuncia a partecipare e interessarsi, complice una informazione che procede a reti unificate con la censura del referendum. Istigano alla diserzione dalle urne. Al governo serve l'anestesia delle coscienze per proseguire con la svendita e lo stupro del territorio, come fosse cosa sua privata. Siamo alla democrazia drogata da anestetico. Perciò il 17 aprile lo chiamerei giorno di caffeina civile, giorno di adrenalina e di pronto soccorso al nostro suolo. Non è un voto contro il governo, è il voto di chi vuole bene al suo Paese. 

[D: In Italia è in atto una torsione autoritaria o siamo a semplici boutade giornalistiche?] 
Questo governo, anch'esso non uscito da urne, gode di una congiuntura favorevole: ha maggioranze parlamentari variabili dovute al fine corsa di Forza Italia che vuole sfruttare tutta la durata della legislatura. Da questa posizione irripetibile di vantaggio il governo spadroneggia. Il guasto del nostro Paese è la corruzione. Questa è la tirannia penetrata nelle fibre della società, che produce inerzia. Attribuisco al 17 aprile un' importanza superiore al quesito del referendum: assume il senso di un risveglio di cittadinanza oppure, l’alternativa, la sottomissione all’emiro nostrano. Chi sta con le trivelle in mare vede l'Italia come un suo emirato. (...)

*** Erri DE LUCA, scrittore, intervistato da Giacomo Russo Spena, Erri De Luca: “Referendum, caffeina civile contro l’anestesia delle coscienze”, 'MicroeMega online', 4 aprile 2016

LINK intervista integrale qui


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