Cinque medici - un medico generico, un pediatra, uno psichiatra, un chirurgo e un anatomo-patologo - decidono di andare a caccia di anatre insieme.
Compare in cielo un uccello.
Il primo a sollevare il fucile è il medico generico.
Sta per sparare, poi desiste.
Pensa:
«E se non fosse un’anatra? No, non sono sicuro. Meglio sentire cosa ne pensano i colleghi».
E l’uccello - un’anatra - vola via.
Poco dopo compare in cielo un secondo uccello.
Questa volta il primo a sollevare il fucile è il pediatra.
Ma anche lui esita.
Si chiede:
«E se avesse un piccolo da sfamare? No, meglio aspettare. Bisognerà fare prima degli accertamenti».
L’anatra vola via.
A questo punto è lo psichiatra a vedere per primo un altro uccello.
Non ha dubbi che sia un’anatra, e sta per sparare.
Ma poi non riesce a buttar via un pensiero.
«L’anatra, già …, e se anch’essa, come noi uomini, avesse un’anima, qualcosa come una coscienza?».
Mentre si attarda in questa riflessione, anche quest’anatra vola via.
Finalmente compare un quarto uccello e stavolta è il chirurgo il primo a vederlo.
Alza il fucile.
Fulmineo, spara.
L’uccello cade.
Il chirurgo si rivolge con noncuranza al collega anatomo-patologo e gli dice:
«Va’ a vedere se quella che ho preso era un’anatra…».
*** Massimo Ferrario, Cinque medici a caccia, 2013-2016, per Mixtura. - Riscrittura di una barzelletta, diffusa anche via internet.
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