Allora, se una nazione intende promuovere questo tipo di democrazia «umana», sensibile verso l’altro, intesa a garantire ad ognuno le giuste opportunità di «vita, libertà e ricerca della felicità», quali capacità avrà bisogno di sviluppare nei suoi cittadini? Mi sembra che almeno quelle riportate di seguito siano davvero essenziali.
(a) La capacità di ragionare sui problemi politici che riguardano la nazione, di esaminare, riflettere, discutere e giungere a conclusioni senza delegare alla tradizione o all’autorità.
(b) La capacità di riconoscere nei concittadini persone con pari diritti, per quanto possano essere diversi per razza, religione, genere e orientamento sessuale: di guardare a loro con rispetto, in quanto fini, non in quanto strumenti da manipolare per il proprio tornaconto.
(c) La capacità di preoccuparsi per la vita degli altri, di cogliere quali politiche siano significative per le opportunità e le esperienze dei propri concittadini, di tutti i tipi, e anche delle persone al di fuori della propria nazione.
(d) La capacità di raffigurarsi la varietà dei problemi della vita umana così come essa si svolge: di pensare l’infanzia, l’adolescenza, i rapporti familiari, la malattia, la morte e molto altro tenendo in considerazione un ampio spettro di storie personali, e non solo un insieme statistico.
(e) La capacità di giudicare gli uomini politici criticamente, ma in base a precise informazioni e con la consapevolezza delle reali possibilità a loro disposizione.
(f) La capacità di pensare al bene della nazione intera, non a quello del proprio gruppo locale.
(g) La capacità di vedere la propria nazione come parte di un ordine mondiale complesso, in cui problematiche di ‘ vario tipo richiedono una discussione transnazionale per la loro soluzione.
*** Martha C. NUSSBAUM, filosofa statunitense, docente di diritto ed etica all’università di Chicago, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, 2010, Il Mulino, Bologna, 2011.
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