Guazzo
Sostantivo maschile, dal latino '(a)quatio', derivato di 'aqua', acqua.
O forse anche dall'antico tedesco wazzar, oggi wasser, acqua
Vedi anche il verbo guazzare, in spagnolo 'exguazar', guadare; in latino 'vadare': immergersi in acqua agitandosi. Più comunemente: sguazzare
(a) - Fradiciume abbondante, più o meno sgradevole.
Esempio: «chi ha fatto questo guazzo nel bagno?»
In alcune regioni: bagno sommario, in poca altezza d'acqua.
(b) - In Toscana, guado: passare un fiume a guado;
Esempio: ...«Poi si rivolse, e ripassossi 'l guazzo» (Dante).
(c) - In Toscana: alcol puro aromatizzato nel quale si conservano varie specie di frutta.
Ad esempio: ciliegie in guazzo.
(d) - In pittura, tecnica pittorica a tempera, nella quale alla colla animale è sostituita la gomma, in modo da consentire un'esecuzione più rapida e da ottenere colori più leggeri e trasparenti.
Per estensione, dipinto eseguito con questa tecnica (sia per indicare la tecnica sia per indicare il dipinto è usato più comunemente il termine francese 'gouache').
Diminutivo guazzetto: sugo molto fluido in cui si fa cuocere pesce o carne
*** Massimo Ferrario, per Mixtura
Elio Picariello, Marina - Pittura a guazzo
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