martedì 6 novembre 2018

#SENZA_TAGLI / Non sono un facile bersaglio da manganello (Michela Murgia)

Io lo ammiro, il ministro degli interni Matteo Salvini. 
Nel giorno in cui l’italia è devastata dai disastri idrogeologici e migliaia di persone hanno perso tutto, lui tra un selfie e l’altro trova eroicamente il tempo di twittare contro gli intellettuali che lo irritano. E come non restare colpiti dal fatto che, al termine di un fine settimana in cui 6 donne sono state sequestrate, torturate o uccise in meno di 48 ore dai loro compagni o ex, lui abbia ancora abbastanza senso dell’umorismo da indicare ai suoi seguaci una donna da manganellare sui social media perché critica i suoi metodi? Purtroppo per lui io non sono un facile bersaglio da manganello, ma una persona che scrive quello che pensa e che con le sue parole può raggiungere altre persone. Stavolta forse davvero molte, se il ministro in persona sente il bisogno di intervenire irritato da quello che penso. Sono lieta di vivere ancora in un tempo in cui un intellettuale può dar fastidio a un manovratore, ma resta il fatto che sono proprio comportamenti come questo a confermarmi che il fascismo è un metodo. Peccato, perché era uno dei pochi casi in cui avrei preferito essermi sbagliata.
Buon lunedì al signor ministro, in qualunque set di selfie si trovi.

*** Michela MURGIA, scrittrice, facebook, 5 novembre 2018, qui


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