La tecnologia rischia di creare una delle società più diseguali della storia con una élite che ha accesso alla nuova medicina basata su algoritmi e dati. Mentre la massa se la passerà sempre peggio. Rischiamo che il potere dei dati e quello economico coincidano con bellezza e longevità, concentrate in poche mani. E l’élite sarà aiutata da perfette manipolazioni, così da sviare l’attenzione su problemi minori. Quando le pitture rupestri si sono evolute in programmi televisivi, illudere è divenuto semplice. E in futuro gli algoritmi perfezioneranno il processo. Questo però significa che abbiamo ancora tempo. Possiamo ancora scegliere. A patto di muoversi subito
*** Yuval Noah HARARI, 1976, storico e saggista israeliano, Futuro, in Cento parole per cento numeri, 'Robinson', 4 novembre 2018, intervistato da Jaime D'Alessandro, 'Robinson', n. 90, 26 agosto 2018.
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