C’era un mio amico bruttino che andava in giro sempre con compagni veramente brutti, ma aiutatemi a dire brutti. “Sono i brutti da confronto”, mi spiegava citando una teoria che aveva fatto propria. “Io sono normale, ma rispetto a loro sono bello. Quando andiamo a bere insieme io spicco a confronto con loro”.
Ecco, alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle stanno riuscendo in un’impresa che reputavo sinceramente impossibile, calandosi nei panni del brutto da confronto. Dopo aver ascoltato decine di orrori, gaffe, sfondoni, frasi e modi arroganti, ignoranti e ridicoli, cominciano a starmi quasi simpatici personaggi che prima guardavo solo con disgusto e un certo schifo, e che ora mi sembrano donne e uomini di grande buon senso, competenza e umanità. Giornalisti e politici mediocri mi sembrano giganti a confronto con tanta pochezza, che distrugge tutti gli intenti migliori del Movimento, che pure ha all’interno qualche anima bella (ma sempre più disperata).
E non sono questi vecchi politici e giornalisti a essere cambiati: sono rimasti i soliti idioti.
È che il confronto con vari attuali ministri e sottosegretari rende quasi simpatico perfino uno come Sallusti (ho detto quasi).
*** Andrea COLAMEDICI, filosofo, editore di Tlon, facebook, 29 novembre 2018, qui
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