Questa licenza si moltiplica come gramigna
su un’aiuola per le margheritine.
Nulla è sacro per quelli che pensano.
Chiamare audacemente le cose per nome,
analisi spinte, sintesi impudiche,
caccia selvaggia e sregolata al fatto nudo,
palpeggiamento lascivo di temi scabrosi,
fregola di opinioni – ecco quel che gli piace.
In pieno giorno o a notte fonda
si uniscono in coppie, triangolo e cerchi.
Poco importa il sesso e l’età dei partner.
I loro occhi brillano, gli ardono le guance.
L’amico travia l’amico.
Figlie snaturate corrompono il padre.
Il fratello fa il ruffiano per la sorella minore.
Preferiscono i frutti
dell’albero vietato della conoscenza
alle natiche rosee dei rotocalchi,
a tutta questa pornografia in definitiva ingenua.
I libri che li divertono non sono illustrati.
Il loro unico svago – certe frasi
segnate con l’unghia o la matita.
È spaventoso in quali posizioni, con quale sfrenata semplicità
l’intelletto riesca a fecondare l’intelletto!
Posizioni sconosciute perfino al Kamasutra.
Durante questi convegni solo il té va in calore.
La gente si siede sulle sedie, muove le labbra.
Ognuno accavalla le gambe per conto proprio.
Un piede tocca così il pavimento,
l’altro ciondola libero nell’aria.
Solo ogni tanto qualcuno si alza,
va alla finestra
e attraverso una fessura delle tende
scruta furtivo per strada.
*** Wislawa SZYMBORSKA, 1923-2012, poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996, Un parere in merito alla pornografia, in Vista con granello di sabbia, Adelphi, 2007.
https://it.wikipedia.org/wiki/Wis%C5%82awa_SzymborskaIn Mixtura altri contributi di Wislawa Szmborska qui
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