Alla culla di un principino, che in seguito divenne uno dei più grandi reggitori del suo paese, vennero due fate benefiche.
«Io dono a questo mio prediletto», disse la prima, «l’acuto sguardo dell’aquila, alla quale non sfugge il più piccolo moscerino per quanto è vasto il suo regno».
«II dono è bello», l’interruppe la seconda fata. «Il principe diverrà un monarca avveduto. Ma l’aquila non possiede soltanto l’acutezza di sguardo per accorgersi dei più piccoli moscerini, possiede anche la nobile noncuranza di non dar loro la caccia. E questa abbia in dono da me il principe! ».
«Ti sono grata, sorella, per questa saggia limitazione», replicò la prima fata. «È vero, molti sarebbero stati sovrani tanto più grandi se si fossero meno abbassati fino agli affari più insignificanti con la loro penetrante intelligenza».
*** Gotthold Ephraim LESSING, 1729-1781, scrittore, drammaturgo, filosofo tedesco, Favole in tre libri, 1759, Sellerio, Palermo, 1990.
Disegno di Luca Tarlazza
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