Un giorno, ascoltando alcuni compagni che conversavano nella sede del ministero dell'Industria, mio padre capì che c'era un problema alimentare. Interpellato, uno dei presenti gli domandò se per la sua posizione lui godesse di una razione di cibo più abbondante.
Una volta a casa, il Che chiese a mia madre se nella nostra cucina entrasse altro cibo oltre a quello previsto dalla tessera annonaria.
Lei rispose di si: a lui veniva riservato il riguardo di una maggiore razione di carne.
«Che sia l'ultima volta che in questa casa entra qualcosa che il popolo non possa mangiare!» tuonò arrabbiato.
[D: Un peso o un privilegio essere la figlia del Che?]
È sempre un privilegio essere la figlia di un uomo e di una donna che si amarono intensamente. Mia madre ci ha insegnato un principio importante: noi figli del Che avremmo ricevuto favori non meritati direttamente. "Dovete tenere i piedi per terra e ciò che vi verrà dato senza che ve lo siate guadagnato, lo lascerete andare". Abbiamo ricevuto moltissimo amore dal popolo».
*** Aleida GUEVARA, 1960, medico pediatra e allergologa cubana, figlia di Che Guevara, colloquio con Francesca Ghirardelli, Mi papà, Che Guevara, un mito dentro casa, 'Il Venerdì', 1 maggio 2015
Aleida Guevara in braccio a Fidel Castro e con il padre
fonte: Hulton Archive/Getty, 'Il Venerdì', 1 maggio 2015
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