Sì.
Ma.
Dipende da cosa legge, quel bambino. Da piccolo. E poi, soprattutto, da grande.
Perché, sempre più, ciò che si legge da adulti mi pare serva soprattutto a non pensare.
E non mi riferisco a libri che offrano sani momenti di pausa e di divertimento: ma a libri che hanno l'insulsaggine incorporata per meglio promuovere, con intenzione o senza, un gregge di idioti. Nel significato etimologico del greco idiṓtēs: ‘individuo privato, senza cariche pubbliche’.
Cioè: un individuo che si lascia esistere preoccupato solo del proprio se stesso e incurante degli altri se non quando li fa diventare strumenti del proprio affermarsi.
Da tipi così siamo circondati.
I libri possono aiutare a diffondere valori diversi.
Se però impariamo a sceglierli.
Forse, ancor prima, fin da piccoli, se impariamo a scegliere i valori.
E poi, i libri.
*** Massimo Ferrario, Leggere, pensare, per Mixtura
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