venerdì 1 aprile 2016

#SGUARDI POIETICI / Occorre far presto (M. Ferrario)

Il tempo dell'anima
ha un ticchettio confuso,
imperfetto e sregolato,
personale e soggettivo:
non è freddo e razionale, 
preciso e puntuale, 
insindacabile e inequivocabile,
come il cronometro al polso
o l'orologio del telefonino.

Il tempo dell'anima
può infastidire, spiazzare, sgomentare
perché la sua regola 
è la regola sua:
non va col tempo dei traffici e della città
perché il suo ritmo
- intimo, interiore, segreto - 
batte diverso per ognuno di noi.
E pulsa in silenzio,
senza mai essere 
silenzioso.

Sì, occorre far presto.
Subito.
Adesso.
Finché siamo in tempo.


Forse,
per poco
ancora,
se ascolteremo 
 - chini 
su di lui e dentro di noi - 
questo nostro personale
e quasi impercettibile
palpito umano 
- che sa essere 
quieto e furibondo,
sereno e iracondo,
lento e scatenato,
pacifico e indignato -
riscopriremo
l'essenza umana 
cos'è.
E noi cosa siamo.
O cosa abbiamo smesso di 
essere.

E il tempo dell'anima
ci insegnerà
le emozioni:
per tornare ad essere 
di nuovo
umani.

*** Massimo Ferrario, Occorre far presto, 2016, per Mixtura

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