grandi
pendono dal cielo della città
non ancora illuminate, ma son qua.
Novembre ci ha da poco regalato il suo novello vino
le castagne adornano le tavole dei ricchi e della povera gente.
È già l’ora triste del commercio del figlio dell’uomo?
Dei negozi e delle luci per gli allocchi
dell’invidia o la bestemmia di chi non entra
nel paese dei balocchi?
Denaro decide il tuo giorno - figlio dell’uomo -
apre le porte agli uni e le sbarra agli altri
decide l’uomo giusto dall’ingiusto.
Non certo tu figlio dell’uomo - se mai esisti -
ed io che aspettavo ignaro e infreddolito di San Martino un raggio,
regalo da niente che quasi da sempre mi vergogno a desiderare tanto,
d’un tratto m’accorgo che è natale - dicono - auguri e buone feste -
dicono a tutti noi
le stelle di natale.
*** Stefano BIANCHI, 1972, poeta, Novembre, secolo XXI, da Le mie scarpe sono sporche di sabbia anche d’inverno, Fara, 2008.
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