Il sottotitolo di questo libro recita A Problem Solving Approach, e questa scelta presenta molto bene l’idea al lettore del taglio del testo, un taglio che è insieme pragmatico e concettualmente fondato.
Fin dalle prime righe è sottolineata la differenza tra i molti volumi che espongono un approccio testistico alla valutazione psicologica, e quest’opera che si pone, invece, nell’ottica dell’assessment globale della personalità: assessment visto sia come processo sia come approccio empiricamente elaborato.
In uno dei passaggi sul tema Julie Suhr espone assai chiaramente il suo punto di vista sulla questione “è importante ricordare che i dati forniti dai test sono validi quanto è valido il loro utilizzatore” (p. 82).
In ciò l’autrice segue una tradizione clinica che ha sempre sottolineato l’importanza della “validità dello psicologo” prima ancora della validità degli “strumenti” che utilizza.
L’assessment è pertanto visto in funzione di giungere ad una decisione informata, consapevole e integrata, per mezzo di un processo in cui differenti fonti di informazioni si compongono al fine di consentire una presa di decisione il più possibile valida ed accurata.
L’autrice richiama spesso la figura del “buon detective” paragonandola al competente assessor che va alla ricerca di indizi e raccoglie le informazioni rilevanti, scegliendo infine il miglior modo di integrare le diverse piste seguite.
Ecco perché – sostiene con convinzione Julie Suhr – è indispensabile che l’assessor psicologo abbia nella sua “cassetta degli attrezzi” una gran varietà di tecniche; tecniche che possano produrre risultati a loro volta comprensibili e, quindi, utilizzabili, sullo sfondo delle conoscenze teoriche come, ad esempio, quelle inerenti la personalità nelle sue funzioni fisiologiche e psicopatologiche.
I quattordici capitoli che compongono il lavoro rappresentano un vero e proprio viaggio verso la conoscenza dell’essere umano, fino a giungere alla fase della chiusura del processo di presa di decisione (in un’ottica diversa si sarebbe detto: di diagnosi psicologica). (...)
*** Andrea CASTIELLO D'ANTONIO, psicologo del lavoro e psicoterapeuta, Psychological Assessement, 'QI', n. 29, luglio 2015
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