Non il sole che assalta la finestra, a lance spiegate,
la dose di sale che il nuovo giorno getta sull’altro cuscino
dove vecchie tracce del tuo fiato vagano ancora come un sospiro.
Non il rumore di vecchi freni slogati all’incrocio, di bus che si
schiariscono la gola al passaggio di maratoneti dalla schiena sudata,
con la musica distorta per cancellare i rumori portati dal vento.
No, sento il profumo della tua voce che si sveglia e so d’essermi svegliato
[ anch’io
a qualcosa che è bello sapere. E sei lì come un telo sopra
un cavalletto: una concessione al pomeriggio che viene.
*** Benjamin WOOD, 1981, scrittore inglese, Petricore, in Benjamin Wood, Il caso Bellwether, romanzo, 2012, Ponte alle Grazie, 2015.
La poesia è immaginata come scritta dal protagonista Oscar per la sua donna Iris dopo un incidente d'auto. Il titolo allude a una riflessione confidatagli da Iris, in cui gli diceva che ‘petricore’, l’odore della terra dopo la pioggia, era per lei la parola più bella in assoluto in lingua inglese.
tu ci offri sguardi Poietici d'impareggiabile necessità alla nostra esistenza, nutrimento che delizia i nostri sensi, semente preziosa per la nostra cultura.
RispondiEliminaUn abbraccio
Francesco
Riscontri come questo, insieme con la netta tendenza alla crescita delle visualizzazioni complessive del blog, sono il carburante più potente per l'impegno richiesto da Mixtura.
RispondiEliminaGrazie, Francesco.
Grazie a te e a tutti quelli che, anche stando zitti o avendo opinioni diverse (benvenute...!), comunque apprezzano il 'fritto misto' che giornalmente cerco di cucinare...