[D: Lo spirito del suo libro (Christina Berndt, Il segreto della resistenza psichica, Feltrinelli, 2015) sta in questa frase: «Non puoi modificare il passato. Forse non puoi cambiare il presente. Ma sicuramente puoi aumentare la tua resistenza psichica». Condivide?]
Direi che è un buon riassunto. Il mio è una sorta di manuale anti-fuga. La serenità non arriva inseguendo un guru o chiudendosi in monastero, ma apprendendo a fronteggiare le situazioni negative. Esistono persone guardano avanti con ottimismo e trovano soluzioni a situazioni complicate. Gli psicologi le definiscono individui resilienti e studiano i loro 'segreti'. Io cito esempi celebri come Nelson Mandola, che ha cambiato il suo Paese dopo decenni di prigione.
[D: Che cos'è la resilienza? Possiamo impararla?
All'inizio della ricerca sulle situazioni di stress o post-traumatiche, nei 70, gli psicologi concepivano la resilienza come una qualità che si sviluppa nell'infanzia e permette di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. E in effetti esistono fattori ambientali e caratteristiche epigenetiche favorevoli. Ma oggi, dopo aver analizzato migliaia di casi, la psicologia ha un'altra visione. Le reazioni alle sfide sono variabili: possiamo crollare per un fallimento amoroso ma tollerare bene lo stress lavorativo. Possiamo superare un lutto ma non accettare una malattia. Anche il carattere ora è visto come un pattern in evoluzione fino alla vecchiaia. Perciò anche chi è più sensibile o incline alla depressione può migliorare.
[D: Cosa serve per diventare psicologicamente più robusti?]
Molti psicologi hanno messo a punto dei vademecum. Suggeriscono tra le altre cose di tenere un diario in cui scrivere ogni giorno tre cose buone che la giornata ci ha portato, e di sforzarsi di spostare il focus del nostro agire sui nostri punti di forza. Se ci piace essere generosi, troviamo il modo di impegnarci su quel fronte. Se siamo creativi, cerchiamo il tempo di disegnare, dipingere, ricamare. E impariamo ad allenare l'attenzione: se esercitiamo la concentrazione sui compiti quotidiani, senza classificarli come negativi o positivi, impariamo a prendere la vita così com'è e abbassiamo lo stress. E poi, ovviamente, occupiamoci di noi stessi: curiamo gli affetti e la salute, poniamoci mete realistiche, offriamoci una prospettiva di lungo periodo. Tutto questo ci rende forti di fronte alle avversità
[D: Se è vero che la resilienza affonda le sue radici nell'infanzia, come possiamo farla crescere nei nostri figli?]
Noi genitori odiamo vedere i figli in difficoltà. Ma se vogliamo che imparino a gestire le crisi dobbiamo lasciare che le sperimentino. Facciamo sì che imparino a gestire doveri, responsabilità, conflitti.
*** Christina BERNDT, 1969, esperta di biochimica, ricercatrice, giornalista tedesca, autrice de Il segreto della resistenza psichica, Feltrinelli, 2015, intervistata da Lara Crinò, La serenità ha una formula semplice (e zero vie di fuga), estratto, 'Il Venerdì di Repubblica', 13 marzo 2015.
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