Pippo POLLINA, 1963, cantautore
Primomaggio, dall'album Le pietre di Montsegùr, 1993
Testo e musica di Pippo Pollina
video, 2min52
Com’è vero che stringe
la forca del tempo
com’è vero che piange
il piatto del dissenso,
com’è vero che sfugge
il dolore dai fianchi
e ci sfianca e ci strugge
e ci rende più stanchi.
E ci sembra il ricordo
più lieve ed asciutto
alla stregua di un sordo
che coi gesti fa tutto;
e amore mio cosa rimani a guardare
anche i fiori di campo han bisogno del mare,
ma lei ci ha lasciato
non è più in questa casa
fra le mura il suo afflato.
il suo profumo di rosa ...
e allora e allora ...
andiamo al mercato
a cercare la luce
compreremo il passato
in cambio di una noce
e di una notte serena
senza la luna a guastare
il senso di questa cena
con poco vino da bere; e poi ...
bagniamo il bicchiere
con dell’acqua salata
non avremo da dire
che parole d’annata.
Ma dovrà pur tornare
per i giochi di età
la voglia di gridare
viva la libertà.
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