martedì 14 marzo 2017

#MOSQUITO / Giornalisti sgraditi, la 'pietas' cristiana (Giancarlo De Cataldo)

Il primo giornalista a pagare con la vita scritti sgraditi ai potenti fu, nell’evo moderno, Filippo Rivarola, giustiziato per ordine di Papa Clemente XI il 4 agosto del 1708. 
Per sua fortuna, una notevole dose di carità cristiana ne accompagnò la fine. 
Dapprima Rivarola, in quanto prete, viene sottoposto a degradazione. Durante la cerimonia, «stando ammalato con due cancrene» causate dalla tortura, «gli venne un accidente»: gli si somministrano «delli ristoranti», e la funzione può così essere condotta a termine. Gli viene letta la sentenza di condanna. Evidentemente schiacciato dal senso di colpa, il reo tace, limitandosi a un «sospiro». Tace anche durante l’ultimo interrogatorio, tanto che il Padre Commissario si premura di chiedere al chirurgo se l’ex-abate sia in grado di reggere ulteriori supplizi. Sta troppo male, è il responso, c’è il rischio che muoia. La procedura viene accelerata. A mezzogiorno si fissa l’esecuzione. 
Restano cinque ore, e ancora Rivarola non dà segni di resipiscenza: o delira per la febbre e gli «accidenti» che si susseguono. All’una uno spiraglio: il suppliziando si confessa, chiede l’estrema unzione. Sopravviene l’ennesimo «accidente». Rivarola va in coma. Si manda di corsa un’ambasciata al Papa, il quale pietosamente decreta: «che gli si avesse ogni cura per farlo riavere e che poi immediatamente si eseguisse la giustizia». 
Chissà che potenti cordiali possedevano i pontifici giudicanti, posto che il malcapitato riprende coscienza. Anche se proprio di rimettersi in piedi non vuol saperne. Al patibolo, allora, lo portano in barella. Due facchini lo depongono, inerte, sul ceppo. Il boia cala la mannaia ma fallisce una, due volte il colpo, ed è costretto a staccare la testa col coltello. A questo punto, persino la plebe romana, pur avvezza agli spettacoli truculenti, perde la pazienza e scatena una sorta di moto popolare. 

*** Giancarlo DE CATALDO, 1956, già magistrato, scrittore, La 'pietas' e i rischi del mestiere, riproduzione integrale, ‘l’Unità’, 17 febbraio 2009

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