La gente come me può ancora forse ricordarsi di tempi in cui il mondo si apriva agli occhi dei bambini con una varietà e una meraviglia che non esistono più nella stessa misura. Questa verità e meraviglia venivano in parte dai vecchi, esseri allora diversi da tutti gli altri, offerti all’infanzia come una favola. Tra il vecchio ed il bambino vi era un’affinità, o meglio una specie di contrappunto; tanto che, in un mondo nel quale scompaiono i veri vecchi, scompariranno anche i veri bambini.
*** Guido PIOVENE, 1907-1974, giornalista e scrittore, Il vecchio, 'La Stampa', 1 giugno 1954
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