legarono le sue mani
alla roccia della morte
e dissero: «sei un assassino».
Gli tolsero il cibo, gli abiti, le bandiere
lo gettarono nella cella dei morti
e dissero: «sei un ladro»
Lo rifiutarono in tutti i porti
portarono via la sua piccola amata
e dissero: «sei un profugo».
O tu, dagli occhi e le mani sanguinanti!
la notte è effimera,
né la camera dell’arresto
né gli anelli delle catene
sono permanenti.
Nerone è morto, ma Roma no,
lotta persino con gli occhi!
e i chicchi di una spiga morente
riempiranno la valle di grano.
*** Mahmoud DARWISH, 1941-2008, poeta palestinese, Si tratta di un uomo, da Foglie di ulivi, 1964, citato in ‘Giro di vite’, http://bit.ly/1I9Y6o9
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