Tutto ricevo. Sono una pagina bianca.
Io sono la custode del tuo bene:
lo crescerò e lo ridarò centuplicato.
Io sono la campagna, la terra nera.
Tu per me sei il raggio e l’umida pioggia.
Tu sei il mio Dio e Signore,
e io sono terra nera e carta bianca.
*** Marina CVETAEVA, 1892-1941, poetessa russa, Io sono una pagina per la tua penna, 10 luglio 1918, da Poesie, Feltrinelli, 1979, traduzione di Pietro A. Zveteremich, citata in 'ilcantodellesirene', 19 luglio 2019,qui
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