Vi chiedo un po' di pazienza, provo a riassumere il senso dei post concitati di questi giorni.
Anzitutto comincio col dirvi che i peggiori per me sono quelli che citano Marx per giustificare Salvini. Qualcuno ha tirato in ballo le considerazioni di Marx sulla guerra tra operai inglesi e irlandesi fomentata dai capitalisti, dimenticando che Marx non stava con gli uni contro gli altri ma ha lanciato la parola d'ordine (non propriamente sovranista): proletari di tutto il mondo, unitevi! Per non dire di Gramsci, che parlava di "succhionismo rosso" a proposito della disparità di condizioni tra lavoratori meridionali e settentrionali.
Poi vengono quelli delle statistiche. Si sa che le statistiche si possono usare come si vuole. I reati non sono aumentati, gli sbarchi sono diminuiti (in forza del lavoro sporco di Minniti, che a me non piace affatto), ma la percentuale di reati commessi dagli stranieri, (in particolare clandestini) è più alta rispetto a quella di tutti gli altri (se così non fosse significherebbe essere in guerra). Infine secondo qualcuno i reati contro gli stranieri non sono aumentati, ma l'effetto emergenza razzismo è una bolla mediatica.
Ora, il mio modesto parere è che tutte queste considerazioni eludono un problema di fondo, che riguarda il comportamento del governo: un governo e un ministro degli interni serio e responsabile da un lato opera per acciuffare gli autori di reato (italiani e stranieri), cioè fa piuttosto che parlare, dall'altro sanziona i comportamenti criminali chiamandoli con il loro nome. Quando ci sono reati a sfondo razziale (dagli al negro!) il ministro si rivolge agli italiani e dice che non vuole nessuna caccia al nero. Non farlo è pericoloso per la convivenza civile. Lo ha fatto? No. Anzi, con la legge sulla legittima difesa e rispondendo a ogni atto di violenza razzista con l'elenco di quanti reati hanno commesso quel giorno gli stranieri, fa esattamente il contrario: fomenta un clima di odio e incita alla violenza. Solo per questo andrebbe combattuto con tutte le forze da chi si professa democratico. Perché democrazia non è solo prendere voti, ma anche promuovere un clima che favorisca la convivenza civile.
Infine: e allora il piddì? Ho già detto che al referendum ho votato NO per difendere la Costituzione. Non sono mai stato iscritto al Pd e in particolare mi sento molto distante dalla politica di Renzi. Mi sento un homeless della politica, perché non vedo all'orizzonte una proposta credibile.
Tuttavia, restando al tema immigrazione, credo che errori siano stati fatti, soprattutto perché l'accoglienza non si è accompagnata a una politica di integrazione. Credo però anche che il problema non sia di facile soluzione. In Europa nessuno ha ricette praticabili per fermare un fenomeno che, al di là dei complottismi alla "Savi di Sion", ha dimensioni epocali e difficilmente potrà essere arrestato. A meno di non attuare misure di guerra (bombardare, fare blocchi navali, lasciar morire e incarcerare). Ma l'importante è dirlo chiaro. Voi ve la sentite? Io no. In questi tempi di pensiero debole, in cui i grandi disegni strategici rivoluzionari sono andati a remengo, più delle idee mi premono le persone, la loro vita, la loro dignità, e la loro legittima aspirazione a un'esistenza migliore. E' buonismo? Forse. Peraltro vivo nel cuore della casbah di Genova, in mezzo agli immigrati, giro per i vicoli di giorno e di notte e non ho alcuna percezione di pericolo. Molti li conosco. Molti li ammiro per la loro forza d'animo. So che fra loro ci sono anche spacciatori e profittatori, ma spesso mi chiedo a chi facciano capo e quanto vengano perseguiti seriamente. E soprattutto, quando sento parole di odio e disprezzo indiscriminato, mi viene da vomitare, Forse sono troppo vecchio per immaginare il futuro, ma se mi guardo intorno non trovo grandi spunti. In troppi mi sembrano preoccupati di incassare consenso e potere giocando sulla paura e sull'odio. Quello che so per certo è che per questa strada non andremo da nessuna parte.
*** Bruno MORCHIO, 1954, scrittore, Come la vedo io, facebook, 3 agosto 2018, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Morchio
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