Se è vero che non c’è alcun atto al Viminale che attesti l’ordine, illegittimo, per la procura, di bloccare a bordo i migranti della nave italiana Diciotti, in un porto italiano e l’ordine è passato attraverso i post su fb, dai tweet del ministro e da alcune telefonate, mi domando chi abbia preso ordini dai social o per telefono e se questo possa essere bastato per trattenere su una nave militare più di cento persone.
C’è una Costituzione, si richiede ordine scritto se contrario alla Legge. Se l’ordine arriva si può impugnare e opporvisi, se non arriva si attua la Costituzione e si ci attiene alla legge vigente. Perchè c’è la legge vigente. Non si va dietro alla voce grossa, ai ricatti, alle atmosfere roboanti create ad hoc. Ci si attiene saldamente, nervi saldi, ai fatti … questa è tenuta democratica. E compete ad ognuno di noi.
Il ministro dell’interno non è meno responsabile in tutto questo, è colpevole anche d’aver inquinato e saccheggiato – insieme a chi per lunghi anni ha attuato il disconoscimento della realtà, l’uso e sopruso della verità a fini personali mai rispettabili in uno stato di diritto – le menti di questo Paese culla di bellezza e cultura… D’aver iniettato ogni giorno dosi di veleno rancoroso miste a ignoranti idiozie, tossiche paure immotivate per distogliere dai reali laceranti problemi e dai mezzi opportuni per risolverli, e tutto per costruirsi l’immagine dell’eroe potente, troppo spesso a torso nudo, cui aspira, che si pone come unico salvatore, che sollecita una croce su cui essere inchiodato e chiede addirittura a gran voce di essere difeso dai “cattivi” – che son tutti tranne lui – arruolando un esercito di infelici in una guerra distorta contro nemici irreali. Questo è uso infame della democrazia. E a proposito di uso, l’uso di stato, istituzionale, dell’account personale sui social è profondamente scorretto. Ma non saper distinguere è problema diffuso e assai rischioso. Chi non sa distinguere non è egli stesso “distinto”, non è autonomo e non sa pensare. E pensare il minimo indispensabile non è pensare, come spalancare l’impermeabile non è governare.
Degradare e immiserire le menti di un paese dovrebbe essere reato. Chiunque lo faccia, ovunque lo faccia, sempre.
*** Tiziana CAMPODONI, insegnante, saggista, blogger, Giusto due cosette, 'bluemoonandart.it', 26 agosto 2018, qui
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