... in fin dei conti il nazionalismo offre la tanto agognata scialuppa di salvataggio (il meccanismo di resurrezione?) per quel poco di autostima che (forse) sopravvive. È la stessa cosa che accadde ai cosiddetti white trash, cioè il sottoproletariato bianco del sud rurale americano che, anziché scivolare in un’autodenigrazione lacerante e autolesionista, trovò un’ancora di salvezza nella presenza dei negroes, visti come esseri subumani cui era negato persino l’unico privilegio che essi invece pensavano di poter vantare: la pelle bianca.
*** Zygmunt BAUMAN, 1925-2017, sociologo polacco, docente emerito all’università di Leeds, Stranieri alle porte, Laterza, 2018
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