Che tristezza per coloro che accettarono
Di essere gli ingranaggi di una macchina
Credendo che fosse la loro voce
I monotoni rumori della macchina
Che orrore quando vedo
mani senza testa muovere la macchina
con movimenti ritmici, gli stessi,
che una voce di altri comanda
Che inaudito schifo
osservare occhi e bocca
di chi per conto di altri parla e guarda
anche loro ingranaggi della macchina
Che odio infinito
per chi uccide con mani altrui
quando con carne costruisce ingranaggi
scavando una fossa per la vita
Che amore, culto, ammirazione
verso coloro che si battono sempre
perché scoprano voce gli ingranaggi
e nella vita trovino uno scopo
*** Alexandros PANAGULIS, 1939-1976, politico, rivoluzionario, poeta greco, Gli ingranaggi, luglio 1971, in 'alekospanagulis.altervista.org', qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Alexandros_Panagulis
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
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