Luciano FLORIDI, 1964
direttore di ricerca e professore di filosofia ed etica dell'informazione
all'Università di Oxford, Oxford Internet Institute
Quale progetto umano per l'era digitale?
Intervento a VicinoLontano, youtube, 6 giugno 2017
conversazione con il pubblico e con Marco Pacini
(video 95min22)
La 'lectio' di Luciano Floridi dura poco più di un'ora; seguono una ventina di minuti di conversazione con Marco Pacini, ideatore della manifestazione VicinoLontano e caporedattore de 'L'Espresso', e uno scambio finale, con due interventi dal pubblico, di una decina di minuti.
Il tempo da dedicare è tanto, ma è tutto intellettualmente da 'godere': regalatevi questa ora e mezza di audio-video e non ve ne pentirete.
Farete girare il cervello, con qualche conseguente emozione, sugli stimoli, originali e di alta qualità, di Floridi e vi verrà solo voglia di approfondirli e rimeditarli. E questo, oltre che per i contenuti, anche per lo stile, limpido, chiaro e coinvolgente.
Forse, unico limite sta nel fuoco di fila dei pensieri, non consueti, che vi 'cadranno addosso': i quali, nonostante il tono e la modalità equilibrata dell'esposizione, si susseguono, affascinanti, come piccole bombe pirotecniche nel cielo.
Ma per riprendere in mano, con calma, l'analisi e le domande qui solo accennate segnalo il libro di Luciano Floridi, 'La quarta rivoluzione', Cortina editore, 2017 (mf)
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Oggi, nelle società avanzate dell’informazione, chiedere se si è online o offline è diventata una domanda senza senso. Immaginiamo che questa domanda ci arrivi attraverso il nostro smartphone, collegato alla nostra autoradio tramite Bluetooth, mentre stiamo guidando seguendo le istruzioni di un Gps, che sta a sua volta scaricando le informazioni sul traffico in tempo reale: è evidente che noi non siamo né online né offline, ma onlife.
È come se qualcuno chiedesse se l’acqua è dolce o salata là dove il fiume incontra il mare. Viviamo sempre di più in quello spazio speciale che è contemporaneamente analogico e digitale, simultaneamente online e offline. E in questo ambiente le nostre tecnologie si sono rapidamente sviluppate. Come le mangrovie che crescono bene nell’acqua salmastra.
In questa società delle mangrovie, tutti i dati rilevanti disponibili (o quasi) sono leggibili da una macchina attraverso un codice. Decisioni e azioni possono essere prodotte automaticamente attraverso sensori, attuatori e applicazioni che eseguono comandi, che a loro volta attivano precise procedure: dal controllare o eseguire test su un paziente al comprare o vendere obbligazioni.
Quali sono le conseguenze di una trasformazione così radicale?
Quale progetto umano dobbiamo perseguire nella “società delle mangrovie”?
(dalla presentazione)
In Mixtura ark #Video qui
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